SOME MINUTES WITH GIANLUCA BECUZZI



 

Gianluca Becuzzi, nome storico dell’underground italiano ci regala alcuni preziosi spunti di riflessione per noi musicisti.

LG: L’esperienza maturata attraverso i progetti storici Limbo e Kinetik fino alla produzione solista ti vedono attraversare più di 30 anni di musica, passando dal darkwave al microwave in un caleidoscopio di variazioni di genere e ricerca. Ritieni abbia ancora senso oggi cercare nuove strade sonore oppure stiamo centrifugando le stesse idee senza raggiungere una meta precisa?

GB: Storici, sociologi e filosofi, prima ancora dei critici d'arte, sono concordi nell'affermare che siamo ormai fuori dalle logiche della progressione lineare, del prima e del dopo. Il futuro perduto è al centro dell'hauntology e dell'accelerazionismo che sono le ultime due correnti artistico-filosofiche più importanti degli ultimi due decenni. In merito alla questione basta ascoltare le autorevoli argomentazioni di Mark Fisher e di Simon Reynold per accettare questa situazione come cornice dominante della realtà contemporanea. Ormai, più che di utopie o di distopie si parla di sintopie, cioè di sistemi basati sui concetti di simultaneità e coesistenza.

LG:In un’intervista di qualche anno fa Brian Eno indicò la voce umana come la nuova frontiera della sperimentazione musicale. Qual è la tua opinione al riguardo?

GB: Non so esattamente cosa intendesse dire Brian Eno con questa dichiarazione. Per certo la voce è al centro delle mie più recenti ricerche musicali. Voce intesa come elemento ancestrale, veicolo di suggestioni sciamanico-ritualistiche nei recentissimi "Voices [for solo voice]" e "Voices Rmx [for voice and percussions]". Voce come parola, come logos, nella digi-quadrilogia di spoken poetry dello scorso anno. E infine, voce come elemento base nella forma popolare della canzone rivista e corretta rispetto alla tradizione rappresentata dai due lavori coofirmati con Massimo Olla: "RedruM" (una selezione di murder ballads) e "TheenD" (rilettura integrale dell'album di Nico "The End").

LG: Grazie Gianluca. 

 

Per approfondire:  

gianlucabecuzzi.bandcamp.com



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