DAVIDE GAMMON - (S)FASHION


 


DAVIDE GAMMON

(S)FASHION (2019)


Letteralmente è fashion ciò che è alla moda e chi osserva scrupolosamente i suoi dettami ritiene che sia anche e soprattutto sinonimo di eleganza. L'imperfezione, la noncuranza, la spontaneità sono visti come difetti perchè esprimono tratti di una personalità che non deve emergere altrimenti non si potrà più essere fashion. Da qui il titolo di questo EP di Davide Gammon, prodotto da Lory Muratti per il laboratorio creativo “the house of love“: (S)Fashion ossia l'esaltazione di un'estetica insieme gioiosa e decadente, interessante perchè imperfetta, imperfetta perchè libera.

Quattro tracce, l'esatta metà di un disco. L'altra metà semplicemente non c'è e di questo si avverte la mancanza proprio come descrive l'iniziale "Arto Fantasma": una fulminante intro cyber, un loop vocale da cui ti aspetti Kid A e invece tra le chitarre Indie ma non troppo e un'irruenza ritmica degna di una hit la voce profonda e un pò beffarda di Davide canta il senso di sentirsi incompleti.

In "Bisogno di brividi" è l'atmosfera vibrante, i bassi sensuali e profondi e un generale tono Noir/Hip-Hop a definire il brano: il cambio di registro vocale è chiaramente una scelta stilistica che può non convincere ma è più l'interpretazione lievemente forzata a rendere meno incisiva la traccia rispetto alla precedente.

"Applausi" accosta in modo inconsueto un testo quasi anarcoide con un sound elettrico immaginifico e psichedelico fino alla coda da brividi in cui è palpabile l'attenzione alla tridimensionalità del suono.

"Tu non sai" chiude l'EP con Davide Gammon che nella strofa mima Garbo su un sound a metà tra new wave e electrorock per poi concedersi una rassicurante apertura melodica nel refrain.

La cover realizzata da Francesca Tresoldi, un autoscatto di divertita e autoironica sensualità,descrive graficamente ciò che le quattro tracce di questo EP contengono: una singolare forma di cantautorato trasversale, ironico ed elettronico, lussurioso negli arrangiamenti e nel mastering a cura di Giovanni Versari, sufficientemente adeguato per l'attuale gusto musicale eppure capace nel giro di un refrain di riconnettersi al passato musicale: tutto questo senza rinunciare ad una vena irridente e un pò dissacrante nei testi e negli arditi innesti tra sonorità in antitesi tra loro.

 

Per approfondire: 

davidegammon.bandcamp.com


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