SOME MINUTES WITH TRUEMANTIC




Truemantic è il progetto musicale di Toto Renzulli, in bilico tra New Wave, Gothic ed elettronica.

LG: Puoi spiegarci l’origine del nome Truemantic?

TR:"Truemantic" è un neologismo e un concetto multiforme: "true-romantic o true-mantic".Entrambe le direzioni hanno un significato profondo correlato alla mia musica, che sia il romanticismo o la mantica non fa differenza. Inoltre la scelta di non pensare troppo a lungo ad un termine alla fine mi ha portato nella giusta direzione.

LG: Il tuo album di esordio ha indubbiamente un legame molto profondo con la scena alternativa degli anni ottanta: ritieni inevitabile connettersi ai suoni del passato oppure la nuova musica dovrebbe sviluppare un proprio alfabeto sonoro?

TR: Tutta la musica ha sfaccettature o suoni che richiamano in un certo senso il passato e non parlo solo della musica di oggi, credo però che non sia sempre necessario riprendere da "dove eravamo rimasti", forse guardare al futuro è una buona soluzione per scrivere qualcosa di interessante. L'artista moderno dovrebbe sviluppare il proprio mondo sonoro con il quale distinguersi, non è semplice e ci vuole del tempo per capire che direzione prendere.

LG: Puoi parlarci della tua formazione musicale? Quali sono i dischi e gli autori che ritieni ti abbiano maggiormente influenzato? E quali artisti più recenti segui?

TR: Le mie origini sono radicate nel club di famiglia dove sono cresciuto; qui ho avuto la fortuna di incontrare alcuni degli artisti più influenti degli anni '90 e2000 come"Afrika Bambaataa"e"Tony Humphries" e di conoscere la musica elettronica in tutte le sue sfaccettature (dal krautrock dei Kraftwerk al synth-pop dei Depeche Mode). All'età di 8 anni ho iniziato come dj con giradischi, piastra a cassette e primissimi cdj, a 13 ero un nerd smanettone con la mia prima DAW (credo fosse Reason) e solo dopo ho approfondito lo studio del solfeggio e del pianoforte che continuo tutt’ora. Ascolto e acquisto tanta musica per fortuna e la lista sarebbe davvero infinita! Sono stati fondamentali per me: Erik Satie, John Cage, Nick Drake, Tangerine Dream (in particolare l’album “Phaedra” del 1974), Mazzy Star, The Cure (all’apice della maturità con “Disintegration”), Angelo Badalamenti, Suicide, Low (con lo slow core di “I Could Live in Hope”) e Trentemøller (con l’ipnotico “Lost” del 2013). Tra gli artisti più interessanti ed influenti per me dell’ultimo decennio ci sono: TOM and his Computer, The Soft Moon, Tropic of Cancer, Roxy Jules, Virgin Suicide, Juan Wauters,Jørck, Molly Burch.

LG:Alcuni musicisti sembrano mostrare un atteggiamento un po' snob nei confronti della PC music: secondo te è davvero così importante discriminare tra macchine reali e virtuali?

TR:No, l'importante nella musica sono gli accordi, le progressioni, la melodia ecc. Oggi potresti vincere un Grammy con qualcosa fatto completamente al PC nella tua stanza. Personalmente lavoro con gear esterno ma anche con molti plug-in/vst; questa è la chiave per un risultato ibrido. Per quanto mi riguarda sono completamente dalla parte della musica.

LG: Se dovessi utilizzare un solo synth per un’intera produzione quale sceglieresti e perché?

TR:Sicuramente un Dave Smith Instruments, probabilmente il più recente "Sequential Prophet" (il mio prossimo acquisto appunto) per il suo range ampio di frequenze, la sua polifonia e i suoi toni caldi che caratterizzando tanto il sound di questo synth storico.

LG: Stai lavorando ad un nuovo album? Vorresti parlarcene?

TR: Sì e sono felice di parlarvene. Sono in piena fase di scrittura a dire la verità e ci sto lavorando sodo. Non posso rivelare molto ma ho le idee chiare, il 90% delle tracce dell'album ospiterà i testi e le voci di diversi artisti internazionali. Stilisticamente segue una linea, ogni singola traccia è connessa all'intero album, cosa che mai prima d'ora ho sperimentato. Questa volta sto prestando più attenzione alla "canzone" (accordi, melodie ecc.) non trascurando texture o droni, quindi non abbandonando l'aspetto cinematico. L'attrezzatura utilizzata è ibrida per creare un mix analogico - digitale anche se lo scheletro della maggior parte delle canzoni viene prima sviluppato al pianoforte, per potermi concentrare sull'armonia, per poi passare in un secondo momento al sound design.

LG: Grazie Toto.


Per approfondire: truemantic.bandcamp.com

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