SOME MINUTES WITH SIMONA ARMENISE

 

 Lotus Sedimentations
 
 


LOTUS SEDIMENTATIONS è il disco di Simona Armenise (con la preziosa collaborazione di Ares Tavolazzi) pubblicato per l'etichetta New Model Label. Un lavoro di ricerca non solo musicale ma anche spirituale, intriso di cultura nipponica, in cui i landscapes chitarristici di Simona si dilatano nel pieno rispetto dei cicli cosmici e terreni. Scrivere di questo disco mi è sembrato riduttivo così ho parlato con Simona di questo progetto.


LG:Lotus Sedimentations rappresenta un punto di arrivo nella tua carriera artistica o un nuovo inizio?

SIMONA: Lo definirei semplicemente un’evoluzione; non so in futuro, siamo soggetti sempre al cambiamento, ed ho sempre tante idee e voglia di sperimentare nuove soluzioni.

LG:La chitarra come laboratorio sonoro: cosa ti ha portato a prediligere le corde rispetto alle tastiere?

SIMONA:Innanzitutto una passione innata, senza contare che comunque le sonorità delle corde e della possibilità di avere accordature alternative consente di spaziare nella sperimentazione.

LG:Come ti sei avvicinata alla cultura nipponica? Quanto dell'immaginario orientale è presente nella tua musica?

SIMONA:Il tutto è nato dalla passione per i Manga ed Anime giapponesi (particolare attenzione ad Hayao Miyazaki) nell’età adolescenziale, passione ripresa in età adulta. In seguito la lingua (ho studiato due anni giapponese), la cultura, la poesia (la forma breve dell’haiku), le stampe, i loro paesaggi naturali….direi l’estetica e l’attenzione per le piccole cose che in generale troviamo nel mondo nipponico.

LG:Parlaci della collaborazione con Ares Tavolazzi: le composizioni di Lotus erano già definite o sono nate da improvvisazioni a quattro mani?

SIMONA:Entrambe le cose; ci sono delle cose che ho scritto e definito, altre abbiamo trovato soluzioni insieme e l’apporto musicale e sonoro di Ares, è stato fondamentale.

LG:I colori della tua chitarra rimandano inevitabilmente a Fripp: come e quando hai scoperto questo utilizzo antinconvenzionale dello strumento?

SIMONA:Tra i miei grandi ascolti ci sono appunto i King Crimson e Robert Fripp; tuttavia l’utilizzo della chitarra in maniera anticonvezionale è frutto di tante esperienze, che vanno dalla psichedelia, alla musica contemporanea , all’improvvisazione radicale e alla voglia di fantasticare , quando si è da soli col proprio strumento….ma anche di “giocare” in fase di esecuzione ed improvvisazione.

LG:Nel finale di KIMOCHI DE sembra di scorgere un richiamo a Echoes dei Pink Floyd: cosa rende l'eco cosi' affascinante all'orecchio di un musicista?

SIMONA:Complimenti.Ne è un chiaro riferimento ed omaggio. Per me l’eco, ed i delay, permettono di creare spazi mentali di riflessione e di immaginazione, che possono spingere ad evoluzioni compositive dovute alla suggestione sonora da essi stessi creata….

LG:Se non fossi musicista quale altra forma d'arte sceglieresti?

SIMONA:Avrei voluto saper disegnare e dipingere.

LG:La stagione italiana del rock progressivo è stata senza dubbio una delle pagine più eroiche della nostra storia musicale: per quanto la tua musica contenga suggestioni eterogenee ritieni di aver raccolto una parte di quell'eredità nello spirito?

SIMONA:L’esperienza del progressive-rock è stata per me fondamentale ed è tuttora presente nella mia formazione. Nutro una stima, in particolare modo, senza limiti nei confronti del lavoro degli Area e di Demetrio Stratos, anche se negli anni 70 molti musicisti e gruppi italiani ci hanno lasciato grandi eredità. Nelle mie orecchie e nel mio spirito c’è anche questo…spero si possa percepire.

LG:Il web e i social sono oggi le vetrine di tutti i musicisti esordienti (e non): per questo l'offerta è aumentata a dismisura, tanto che spesso è impossibile seguire con attenzione tutti i progetti. Come risultato molte uscite interessanti passano inosservate. Qual è il tuo punto di vista al riguardo?

Temi di essere fagocitata in questo oceano di proposte? Esiste una via di uscita?

SIMONA:Il web è in overload, a mio avviso. Per riuscire ad emergere bisogna lavorare molto sulla Comunicazione e Marketing , ma credo che nel lungo periodo la coerenza e la fedeltà a sé stessi e a ciò che si vuole trasmettere verranno ripagati. Anche perché la prima domanda da porsi è quanto conti l’Arte piuttosto che il Mercato per ciò che si propone; ciò cambia molto l’approccio sia alla proposta che al tipo di diffusione.

 

LG:Simona tra dieci anni: come ti immagini?

SIMONA:Non mi immagino….lascio andare, nella speranza che si possa sempre migliorare ed evolversi.


LG: Grazie Simona.


Post Scriptum

Segnaliamo sempre della stessa autrice il suo Notturno per Demetrio, un vertiginoso intreccio di citazioni, suggestioni e frammenti vocali dedicato a un perduto eroe del tempo come e' stato Demetrio Stratos. In questo nuovo lavoro Simona Armenise incanta con performances chitarristiche da brivido in cui i limiti non solo sonori ma anche esecutivi vengono continuamente superati.




Per approfondire: 
simonaarmenise.bandcamp.com





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