STEFANO PINO NUVOLA - FREMOR ARBORUM
Nell'interessante catalogo dell'etichetta Dischi Soviet Studio spicca Fremor Arborum, album del 2019 del talentuoso chitarrista e compositore Stefano Pino Nuvola. Nove tracce strumentali, interamente costruite sulle corde di una chitarra mutante, allo stesso tempo bucolica e cosmica. Le composizioni sembrano crescere spontaneamente su se stesse esattamente come alberi che lentamente si allungano nelle foreste. L'ambizione di trasformare la chitarra in un'orchestra mentale (come più o meno disse Fahey) è pienamente raggiunta e in alcune tracce (l'avvincente Delta ad esempio) la pienezza del suono è controbilanciata da una scrittura agile e incisiva. Le atmosfere sono multiformi: tra echi blues, folk e suggestioni indiane dal sapore sixties (Amrita) il disco scorre come un fiume elettrico di corde d'acciaio in una frontiera vergine.
Certamente l'autore nel lavoro celebra i suoi eroi dell'American Primitive Guitar ma Fremor Arborum non si riduce ad un semplice tributo al genere.
L'intensità interpretativa è palpabile come pure l'indiscutibile maestrìa tecnica.
Ritengo coraggiosa la scelta di ridurre l'arrangiamento al minimo concentrandosi su di un'unico strumento solista escludendo la voce. Tale scelta potrebbe sembrare un suicidio artistico ma fortunatamente stiamo parlando di un'uscita discografica che non ha bisogno di allinearsi con le desolanti logiche mainstream ma che ci restituisce la fotografia di un'artista come dovrebbe
essere: del tutto concentrato sulla sua musica, del tutto immune al giudizio altrui.
Per approfondire:
dischisovietstudio.bandcamp.com/album/fremor-arborum
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