LONGBLOND: FAST IS ALIVE

 

 

Con l'EP Lento is Dead il power duo Longblond (Max Doink e R.D.) raccoglie l'eredità dello stoner e dell'heavy rock incorporando nel tessuto sonoro elementi sintetici inconsueti che rendono il lavoro piuttosto originale.  Definito dagli stessi autori come "un Tir in corsa" l'EP è in effetti furioso, distorto e aggressivo all'ascolto eppure incredibilmente trasversale nell'incrociare elettronica, hard e dance. Una proposta diversa dai contenuti tipici di collettivoinconscio ma indubbiamente portata avanti con entusiasmo e tenacia.

 

LG:Lento is Dead è nel titolo una dichiarazione d’intenti?


LONGBLOND: Sì, il titolo dell’EP riassume una nostra idea della situazione attuale, non soltanto musicale, ma anche del sociale e di vita quotidiana. Il “lento” inteso come la calma, la pazienza, il giusto tempo necessario perché le cose maturino naturalmente é finito, sostituito dal “fast”, tutto e subito, il più in fretta possibile, anzi noi lo chiamiamo anche il “super fast”. Questo anche nella musica: progetti che nascono e si sviluppano in pochi mesi, a differenza di una volta in cui ci volevano anni e anni di sala prove e garage per formarsi e per inventarsi come band e come sound. La nostra comunque non é una critica o un movimento che voglia riportare le cose al passato: solo una constatazione del periodo attuale.


LG: Cosa volete abbattere con la vostra musica? E cosa state costruendo?


LONGBLOND: Il nostro progetto é nato con l'idea di voler semplicemente sperimentare con improvvisazioni, senza tanti pensieri a generi o brani o dischi da realizzare. Si é trasformato col tempo nell’attuale band, con brani che includono non soltanto idee di batteria e chitarra, ma che hanno incluso in sé anche idee di elettronica, varie tipologie di cantati, basso synth e parti di scratch. Penso che quello che abbiamo voluto abbattere sia stata proprio la standardizzazione della “rock band” classica come si intende nelle classiche formazioni e sonorità, cercando di uscire dagli schemi, mischiando generi musicali e aggiungendo delle soluzioni senza farci influenzare troppo da stili giá preconfezionati. Facendo ciò abbiamo iniziato a costruire il nostro sound personale, che forse é una delle cose più difficili da costruirsi nell'attuale vasto panorama musicale in cui moltissime cose semplicemente si assomigliano o sono belle o brutte fotocopie.


LG: L’anonimato è una scelta sempre più frequente tra le band: esiste secondo voi una motivazione sociologica?


LONGBLOND: Possiamo parlare delle nostre motivazioni che sono la voglia e la decisione di dare un taglio al nostro passato musicale e di presentarci con delle maschere e con dei nomi differenti per non essere più legati a band in cui abbiamo militato e a stili musicali precedenti. Con questo anonimato infatti non dobbiamo rispondere a domande sui progetti precedenti ma possiamo parlare direttamente dei Longblond e basta. A noi ha aiutato molto, e quando ci mettiamo le maschere siamo semplicemente R.D. e Max Doink ed entriamo nel mondo Longblond. Per le altre band l’anonimato e le maschere probabilmente aiutano a rafforzare la personalità del progetto, a dargli un carattere di unicità. 

 

 



LG: L’EP ha un’irruenza e un carattere quasi militante: la sua forza deriva da precise ideologie che cavalcate o si tratta di un percorso esclusivamente musicale?


LONGBLOND: Il nostro sound, dell' EP e di tutti gli altri brani in scaletta live deriva da un processo più musicale che ideologico. Naturalmente anche noi abbiamo delle forti idee nel sociale e siamo decisamente contrari a sfruttamenti ed ingiustizie ma i testi dei nostri brani si concentrano più sulla descrizione di alcune determinate situazioni che sulla lotta di per sé, le raccontano, e solo a volte cerchiamo di dare delle soluzioni. Inoltre alcuni dei nostri testi sono combinazioni di parole inventate alla ricerca del suono e della musicalitá a noi più favorevoli.


LG: Cosa ancora funziona nel panorama musicale nostrano e cosa proprio non è più tollerabile?


LONGBLOND: Quello che notiamo é che gli spazi per suonare sono sempre meno e non c’é un forte interesse statale nel promuovere arte e musica. Servirebbero dei forti incentivi per fare in modo che locali ed enti puntino a creare sempre più eventi con forti vantaggi per loro e senza tutte le infinite pratiche burocratiche. Sicuramente se gli spazi per suonare si ampliassero penso che anche molte realtà underground verrebbero a galla, e non si sentirebbero soltanto le solite cose.


LG: Vi sentite più a vostro agio in studio o prediligete la dimensione live?


LONGBLOND: Come rock band ovviamente puntiamo alla dimensione live. Anche se suoniamo su basi elettroniche abbiamo comunque il nostro impatto dal vivo suonando i nostri strumenti (batteria e chitarra) con irruenza. La nostra strumentazione si é formata negli anni e rappresenta ciò che di meglio si possa trovare nell’ambito delle sonorità rock: la chitarra ad esempio viene amplificata da due casse e due testate che con appositi pedalini switchano con diverse soluzioni. Lavorare in studio é ugualmente entusiasmante: poter apporre strati e strati di musica sul brano permette veramente di dare nuove sonoritá al pezzo e alcune soluzioni musicali nascono pure lì.


LG: Il vostro rapporto con l’elettronica e il noise.


LONGBLOND: Noi proveniamo dal rock, metal, nu-metal, hc e cosí via ma l’elettronica ci ha sempre affascinato. Molto spesso si pensa all’elettronica esclusivamente come sound di pezzi radiofonici commerciali e basta ma il vero mondo dell’elettronica é infinito, ci si trova di tutto, dal dark più scuro all’atmosferico più rilassante. Usando i nostri synth per lo più analogici noi abbiamo davvero trovato il terzo componente della nostra band che ci permette di dare ai brani una dimensione in più. Abbiamo un basso synth che ci accompagna in tutti brani, una linea base sulla quale suoniamo i nostri strumenti e come si può sentire in Lento is Dead entrano nel mix anche suoni di lead synth. Uno dei brani dell’EP, Rio Fantasma, é interamente elettronico, loop continuo col delay e con le parti percussive sempre in cambiamento. Il noise é un genere musicale underground che abbiamo parecchio seguito andando a vedere band di questo tipo anni fa' soprattutto nei centri sociali e ovviamente ci portiamo dentro anche queste sonorità.


LG: Grazie. 

Ringrazio di cuore Electric Duo Project - Edp - e Giusy Elle per avermi segnalato i Longblond.

Visitate electricduoproject.blogspot.com per conoscere meglio il mondo dei power duo italiani.

 


 

Per approfondire:

https://longblond.bandcamp.com/releases

Commenti

Post più popolari