COSTUME: PRESERVE HUMANITY, PRESERVE YOURSELF

 


 

 

 Tornano i Costume, il duo electro-pop formato da MauSS e Claudia Placanica - già ospiti in passato di collettivoinconscio - per parlarci del loro EP più recente, Preserve Humanity.  Del tutto aderenti allo spirito che ha contrassegnato le loro ultime produzioni anche in questo EP emerge la personalità senza compromessi del duo, questa volta impegnato a dare vita ad una riflessione sul concetto stesso di umanità e sulla necessità vitale di conservarla. In un contesto storico estremamente delicato come il tempo in cui viviamo, in cui si presta molta attenzione alla salvezza biologica delle persone, i Costume ci ricordano che esiste anche un'altra forma di salvezza, la conservazione dell'identità umana, resa possibile attraverso la cultura, l'arte, la musica. 

 



LG: Preserve Humanity è la più recente incarnazione del suono Costume: un’ulteriore evoluzione del suono precedente oppure una nuova direzione?

 
MS: Guarda, in qualsiasi album che proponiamo per la prima volta evitiamo in maniera categorica di ripeterci. E’ una cosa che odiamo. Quindi c’è sempre una nuova direzione ogni volta che si compone un lavoro.


LG: MauSS: da un punto di vista musicale l’EP si caratterizza per gli arrangiamenti molto più elaborati. E’ cambiato qualcosa nel tuo approccio compositivo?

 
MS: Il mio modo di rapportarmi alla musica non credo sia cambiato. Credo di aver composto delle musiche un poco più elaborate, ma non eccessivamente. Preferisco che ad essere elaborato sia l’orecchio dell’ascoltatore. Niente di più e niente di meno.


LG: Claudia: le tue performances vocali hanno un sapore quasi teatrale.

 
CP: Ciò che chiami "performance" in realtà non è una cosa voluta anche se lo hanno osservato in tanti. Non sono io a poter giudicare: se critici e ascoltatori hanno questa impressione può darsi che dentro di me ci sia questa natura teatrale. E certamente non sono teatrale solo quando canto, è la mia vita che è così. D'Annunzio scriveva: "Ho fatto della mia vita un'opera d'arte". Sono un'esteta, mi piace teatralizzare la mia vita oltre le attività che svolgo. Per me ogni gesto è estetico e anche senza prefissarlo ciò risulta evidente quanto canto. Penso che la musica sia un linguaggio importantissimo e fondamentale in cui l'essere umano esprime ciò che non riesce ad esprimere in altre maniere e coloro che ascoltano - se sono buoni ascoltatori - lo captano. Il fatto che più di un ascoltatore abbia osservato questa teatralità significa che è possibile che ci sia. Non è una cosa che mi prefiggo di fare: sono io, sono Claudia Placanica ed esce fuori questo mentre canto.


LG: Continua a riproporsi la scelta del formato EP: non vi sentite limitati all’interno di un minutaggio così spartano?

 
MS: purtroppo il vinile non è una pagina web dove puoi caricarvi quattro ore di musica. Hai a disposizione per una tiratura limitata anche un minutaggio limitato. E noi di conseguenza ci adeguiamo. Diciamo che non è una scelta che viene da noi. E’ solo una necessità.

 

 


 


LG: Il titolo di questo disco sembra essere un’implorazione a non perdere del tutto la nostra identità collettiva.

 
MS: si può dire che quest’album a differenza di tutti gli altri precedenti abbia un messaggio politico abbastanza forte. I tempi che stiamo vivendo non sono certo facili e quindi credo sia opportuno conservare l’umanità. Altrimenti non ci si salva.


LG: Quali sono attualmente gli artisti italiani con cui vi sentite più in sintonia?

 
MS: Guarda, io ho smesso di ascoltare artisti stranieri da almeno quindici anni a questa parte. Figuriamoci quelli italiani. Quindi non saprei proprio come rispondere a questa domanda. E’ vero che non siamo esterofili ma è anche vero che sono almeno trent’anni che in Italia non si produce qualcosa di valido.


LG: Grazie.

 

 

Per approfondire:

https://costumeband1.bandcamp.com/

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