ERNESTO BRUSATI: CANTATO AGITABILE

 

Doppelganger n°10


Ernesto Brusati nasce in un paesino di provincia nel varesotto dove, sin da piccolo, si distingue per le sue inclinazioni artistiche fortemente contaminate da un certo gusto per il macabro e il disturbante. Nei primi anni duemila si avvicina al mondo della fotografia, portando avanti tutt'ora una ricerca che spazia dall'introspezione dell'Io alla curiosità dell'altro. Collateralmente sviluppa un interesse morboso verso la scrittura che gli permetterà di acquietare quella "voce interiore" che da sempre lo tormenta. Successivamente, non bastandogli la fotografia per esorcizzare i suoi demoni, comincia a muovere i primi passi in ambito sonoro. Nasce così PANICO DA PALCOSCENICO (rigorosamente in maiuscolo per rimarcare il concetto di panico), un progetto sviluppatosi con l'intenzionalità di esorcizzare la paura del mondo esterno - altrimenti conosciuta come fobia sociale - attraverso il linguaggio artistico. Attraverso svariate riscritture e rielaborazioni di quel materiale e con l'ausilio di collaborazioni di alto livello come la vocalist e ricercatrice sonora Alice Kundalini - attiva nei progetti She Spread Sorrow e Junkie Flamingos - prende forma Agitato Cantabile.

 

Nota: tutte le opere fotografiche riprodotte in questo articolo sono di Ernesto Brusati che ringraziamo.

 

 

 

Defunto è il Ricordo, V

 

 

 


LG: Agitato Cantabile è un progetto atemporale.


EB: Addirittura? Probabilmente può esserlo per l’ascoltatore… Per me che l’ho composto non è altro che l’equivalente sonoro di una Rage Room. In realtà Agitato Cantabile doveva   essere Cantabile senza Agitazione. Purtroppo, dovendo ragionare in termini di home recording, mi sono visto impossibilitato all’utilizzo della voce. È stato in quel momento che, in un moto di rabbia, ho deciso che se non potevo usare la voce, avrei dato voce agli strumenti.

 

 

 

LG: Estro creativo e distruttivo. Istruzioni su come sopravvivere a entrambi.

 

EB: Non si sopravvive. Sono l'uno il rovescio della medaglia dell'altro. Ernest Hemingway consigliava di scrivere da ubriaco e correggere da sobrio. Io dico di creare con l'emisfero destro, lasciare decantare qualche giorno e correggere con l'emisfero sinistro. Non sempre funziona ma aiuta. In me, poi, albergano svariati Ernesti ed è quasi impossibile farli andare tutti d'accordo: c'è sempre qualcuno che soccombe nel bene e nel male. Quando poi la sindrome da Burn-Out fa a botte con la sindrome dell'Impostore c'è da divertirsi.

 


Defunto è il Ricordo, I


 

LG: Alice Kundalini è il colore che stavi cercando per terminare la tavolozza di Agitato Cantabile.

EB: Alice è più di un colore: è la voce cantabile. Anche se tecnicamente il suo è un recitato, per la dedizione, l’interpretazione e l’intensità che impiega ad ogni parola che pronuncia, è come sentirla cantare. E poi c’è il remix di Alberto The Crippler, che ha saputo valorizzare Bipolare ma non Troppo senza prevaricare sull’intenzionalità del brano. Assolutamente degna di nota è anche la splendida immagine di copertina ad opera di Chiara Pernisa che, prima di chiunque altro, ha saputo cogliere l’essenza di questo album  fornendomi un’immagine molto evocativa: «Agitato Cantabile è un ossimoro molto bello, mi fa pensare a qualcosa in movimento ma catturato in un istante di grazia».

 

LG: Definizione enciclopedica di Ernesto Brusati.

 

EB: Più che enciclopedica direi enogastronomica. Come minimo contengo allergeni.

 

Allegoria della Pietà

 

LG: La musica è rumore; la musica non è rumore.

 

EB: Il rumore ha da sempre corteggiato la musica. Probabilmente è il primo stalker della storia. Di contro la musica tende a fargli ghosting. Del resto ho un debole per le relazioni complicate... 

 

 

LG: Quando Panico da Palcoscenico divenne Agitato Cantabile.

 

EB: Ormai più di dieci anni fa una scrittrice con la quale mi divertivo a fare finta, notando le mie velleità artistiche mi diede un consiglio tra il materno e il lapidario: "Fai qualcosa di visibile". Il problema è che non specificandomi COSA fare mi sono barcamenato tra scrittura, fotografia e in ultimo, la musica. La vera sfida, comunque, è fare qualcosa di visibile restando nell'invisibile.

 

 

 

 

 

Doppelganger n°2
 

 

 


LG:Chi non vorresti essere?

 

EB: Non vorrei essere "l'Eminenza Grigia" della scena post-industriale italiana. Capisco che avere quotidianamente a che fare con ruffiani possa giovare all'autostima ma alla lunga lo ritengo squallido. Purtroppo è così: lo vedo ogni giorno sui social, sembra di essere tornati a scuola: si creano queste fazioni dove se non sei come loro non vieni minimamente preso in considerazione. C'è anche tanto bullismo, basti pensare a Caterina Barbieri: che ha fatto di male? Ora, a me personalmente non piace ma non mi permetterei mai di offenderla gratuitamente. Queste dinamiche da branco non le ho mai sopportate e anzi le trovo ridicole.

 

LG: Brusati Futuro Prossimo.

 

EB: Premesso che non so se arriverò a Natale, posso enunciarti la prima persona singolare del futuro prossimo: Io bruserò. A parte gli scherzi, sono già al lavoro su nuovi brani, probabilmente meno "agitati" e più "cantabili"... 


LG: Grazie.

 

EB: A te per avermi dato spazio nelle colonne di collettivoinconscio.

 

 

 





https://panicodapalcoscenico.bandcamp.com/releases


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