DANIELE BOGON: LUCE VIBRANTE, CANTO LUMINESCENTE

 


 

 


PART ONE

a cura di Peppe Trotta


Lì dove il suono si innalza in tutta la sua potenza disegnando paesaggi emozionali impetuosi, colmi di tensione lacerante e cristallina meraviglia. Ha qualcosa di disarmante il nuovo itinerario aurale plasmato da Daniele Bogon, una dimensione avvolgente in bilico tra spire kosmische tracimanti e granulosità magmatiche penetranti. Ad irradiarsi è una luce vivida, a tratti accecante, imprescindibilmente legata al proiettarsi di ombre profonde, elementi contrastanti fusi in un unicum in incessante evoluzione.
Rifinita dalla mano sapiente di Ian Hawgood ed efficacemente rappresentata dalla foto di copertina scattata da Valeria Salvo, la materia elettroacustica intarsiata con cura dal sound artist veneto si dilata gradualmente in un crescendo che al suo apice lambisce derive noise prima di convergere verso un’ambience placidamente onirica. Un viaggio denso di suggestioni in una distesa inquieta di modulazioni ed increspature.

 

 


 


PART TWO

a cura di Luca Giuoco



LG: Del Suono E Della Luce esce a un anno di distanza dal precedente EP. Se in The Night Is A Refuge il concept era un pacifico autoisolamento qui si ha la sensazione di riscoprire con stupore il mondo.

DB: Sì, un mondo nuovo ma diverso dal precedente. Del Suono e Della Luce nasce nel 2020 e ha avuto un periodo di lavorazione di quasi due anni. Come sappiamo il 2020 è stato un anno che ha segnato un punto di svolta nella vita di molte persone e per me ha rappresentato un anno zero, una "crisi"positiva, radicale e necessaria i cui effetti ancora oggi risuonano nella mia esistenza e si manifestano. È stato un punto di passaggio in cui decidere cosa portare con me e cosa invece lasciar andare, l'inizio di un nuovo percorso. Mi sono così ritrovato ad avere più spazio (mentale in questo caso) che ha permesso l'affiorare e il manifestarsi di elementi nuovi, più intimi e profondi e di nuove ispirazioni. Un mondo nuovo, appunto.


LG: Il lirismo di Liminal Form, il canto degli elettroni di Prima Luce, lo straniamento cosmico di Altered Sun. La componente emotiva, che si traduce in una scrittura morbida e solenne, sublima nell’ultima traccia in un’indefinita forma d’illuminazione parareligiosa.

LG: Del Suono e Della Luce è un lavoro ispirato dalla nascita di mio figlio e a lui è dedicato. Quando ti trovi di fronte alla forza e alla potenza quasi feroce che si scatenano nell'atto della nascita ne vieni completamente travolto, investito.

Quel fluire impetuoso e intenso di sensazioni, di emozioni, di pathos che scaturisce nel momento preciso in cui una nuova vita viene alla luce, lo puoi percepire a livello materico, concreto, ci sei completamente immerso. Lo puoi sentire esattamente come si sente un suono, ti compenetra e ti abbaglia.

Queste impressioni sono profondamente interconnesse con quello che ricerco sul piano compositivo e si ritrovano nella stesura di questo lavoro. Cerco costantemente il punto di esistenza in cui Suono e Luce coesistono fino a fondersi l'uno con l'altra, ovvero un suono luminescente e una luce tanto intensa da arrivare ad un livello di vibrazione udibile dall'essere umano.

 



 

LG: Le trame sintetiche si fanno in questo lavoro ancora più spesse e monolitiche: in Under This Heavy Sky arrivano quasi a saturare lo spettro sonoro.

DB: In riferimento a quanto dicevo sopra, l'esperienza personale è la sublimazione attraverso saturazione (sonora). Under This Heavy Sky esprime molto questo concetto, un lento rilascio emozionale attraverso il suono. Non a caso si trova al centro del disco che parte da un punto zero, discende dove la gravità si fa più intensa e restituisce l'ascoltatore su un piano più alto in chiusura.


LG: Le nove tracce che compongono Del Suono E Della Luce sono imprescindibilmente legate l’una all’altra; un ininterrotto flusso musicale nel quale scorgo un intento narrativo.

DB: Hai ragione ma non è stata una scelta premeditata. Come raccontavo qualche riga sopra, il riferimento che avevo in mente era quell'immagine (o meglio quell'astrazione) di Suono e Luce insieme. Ho iniziato a "dipingere" la mia tela di suoni e seguendo questa strada mi sono accorto che stavo raccontando una storia che andava al di là dell'esperienza che avevo vissuto ma comprendeva tutto quello che stavo vivendo in quel momento.


LG: Non sorgerà mai più una nuova scuola elettronica tedesca ma Engravings può alleviare questa amara consapevolezza.

DB: Beh, ti ringrazio, sono senza parole…

 

 


 


LG: “Non ci dobbiamo dimenticare che la musica è fatta dall’uomo per l’uomo”. Nella nostra precedente conversazione avevi citato queste parole di Bruno Maderna per sottolineare quanto l’arte e la musica possano essere strumenti terapeutici per la nostra anima. Nella medicina olistica il suono e la luce sono strumenti di cura e di guarigione.

DB: Penso che l'arte sia uno strumento dell'anima per rivelarsi, osservarsi e attraverso di essa curarsi, guarire ed evolvere. Sicuramente, per me, la musica è il metodo terapeutico per eccellenza.


LG: Grazie.

DB: Grazie a te.

 


 

https://slowcraft.bandcamp.com/album/del-suono-e-della-luce

 

 

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