MARTA ZAPPAROLI: IL POEMA DELL'AURORA ARTIFICIALE

 

Credits: Anke Phoebe Peters

 

 

Marta Zapparoli è una ricercatrice del suono che vive e lavora a Berlino. Sospinta da un’innata curiosità nei confronti delle molteplici sorgenti sonore, naturali e artificiali presenti nel nostro mondo e oltre, cattura e processa i segnali che riceve dall’esterno e allo stesso tempo costruisce trame sonore che ne imitano le caratteristiche. Opere come Interdimensional Generated Space (2023, Dissipatio) sono affreschi trans-umani nei quali si raggiunge un mistico equilibrio tra ecologia e tecnologia, ci si interroga sui limiti della percezione sensoriale e si rappresenta un universo i cui elementi, visibili e invisibili, sono parte di un’unica, densissima trama.




LG: Coordinate emotive ed estetiche di Interdimensional Generated Space.

 

MZ: Interdimensional Generated Space è nato come un lavoro critico di ricerca artistica, fenomenologica, sensoriale e sentimentale, sviluppatosi in una performance, un’installazione sonora e un album musicale.

E’ un progetto incentrato sul fenomeno naturale e trascendentale dell'aurora boreale e sulle sue voci cosmiche, combinate ad una versione tecnologica del fenomeno stesso, ricostruita con strumenti elettronici, antenne, elettricita’e campi elettromagnetici.

La mia ricerca e il mio interesse sono concentrati sulla pianificazione e sulla cattura di registrazioni sonore uniche dell'energia ambientale, delle radiazioni elettromagnetiche provenienti dalla ionosfera e dall’universo. Si tratta di una fonte inesauribile di fascino e interesse per me, che alimenta la mia immaginazione, la mia creatività e consapevolezza dell’ambiente circostante in cui viviamo. Il mio approccio esplora la fenomenologia del tempo e dello spazio su scala umana, un dialogo profondo tra la natura e la tecnologia. Processi visibili e invisibili appaiono in una forma contenuta per generare molteplici esperienze fenomenologiche. Il termine "interdimensionale" si riferisce specificamente al movimento di energia tra i modi di percezione nelle dimensioni dello spazio e del tempo. Una parte di questa energia proviene dalla miscela composta di "voci cosmiche naturali" (fenomeni radiofonici naturali VLF autoregistrati, provenienti in particolare dall'aurora boreale) che cambia in varie proprietà sonore; un'altra parte proviene dalle forze elettromagnetiche generate in studio, che rappresentano un "processo gemello" più contenuto rispetto alle registrazioni del campo cosmico.

Interdimensional Generated Space è un viaggio dissonante, una sinfonia siderale, che ti trasporta tra il mondo invisibile, imprevedibile, potente e selvaggio delle radiazioni elettromagnetiche naturali (voci cosmiche) che si fondono a sonorita’ astratte, noise di campi elettromagnetici ed elettrici provenienti dal mondo tecnologico. Le fonti sonore vengono manipolate seguendo un’approccio ibrido e mantenendo le caratteristiche originarie della fonte sonora, creando un possibile dialogo di consapevolezza universale tra due realta’ parallele coesistenti in cui il suono è percepito come un’entita’ quasi-materiale che occupa e costruisce uno spazio in maniera non ortodossa.


LG: La rilettura in chiave sintetica delle emissioni radio naturali: sperimentazione acritica o riflessione sul delicato rapporto tra ecologia e tecnologia ?


MZ: Questo lavoro - come la maggior parte dei miei lavori di ricerca sonora – è una riflessione critica sulla relazione tra mondo naturale e mondo tecnologico. Specificatamente, Interdimensional Generated Space e’ una riflessione sulla “natura tecnologica”: l’imitazione della natura da parte della tecnologia in un’epoca antropica, il comportamento e la trasformazione imprevedibile della natura contaminata dal mondo tecnologico.

All’interno della mia ricerca, l’uso di “ Altro – da – umano” ( other – then – human) è impiegato come mezzo per raggiungere una consapevolezza “sentimentale” delle nostre vite in connessione con l’universo e per trasmettere-proporre nuove visioni delle condizioni del nostro ambiente esterno.

Come un riflesso del nostro atteggiamento inconscio, noi distruggiamo il nostro ambiente perché siamo inevitabilmente disconnessi da esso. Siamo incapaci di ascoltare, sentire che le problematiche della terra sono le reali vernici che esploriamo profondamente all’interno della nostra anima.

Questo lavoro è sperimentale e sensuale ma anche concettualmente confrontazionale, affrontando anche problemi di geofisica, l’atteggiamento della natura nel nostro mondo tecnologico e contaminato, la consapevolezza su scala cosmica.

Su queste coordinate, ricerco l’ineffabile : il vasto mondo inudibile e la funzione dei segnali non umani come “possibile / impossibile” contraddizione e commento sui limiti del razionalismo.

 



LG: Interdimensional Generated Space si muove all’interno di un territorio sonoro al limite tra industrial e harsh noise ma con un approccio finalmente non nichilista.


MZ: Il mio approccio è visionario e aperto alla fusione di molteplici territori sonori, non riesco a collocare i miei paesaggi sonori in uno stile e un genere preciso. In questo lavoro, usando tipi di segnali ruvidi, grezzi, con un intervento di manipolazione e decontestualizzazione, ho cercato nonostante tutto di mantenere intatto il loro carattere ibrido, astratto e rumoroso. Interdimensional Generated Space è nato come un viaggio tra astrattismo, noise, e psichedelia. In questo lavoro ho fatto emergere le caratteristiche nascoste del suono, portando alla luce aspetti ed elementi sconosciuti.


LG: La dicotomia tra ciò che è naturale e ciò che è artificiale potrebbe essere soltanto un’illusione. Da un punto di vista strutturale anche gli esseri viventi sono in qualche modo simili a macchine e i recenti sviluppi in merito alle IA potrebbero portare a ipotizzare un futuro in cui esse svilupperanno una rudimentale coscienza ( un evento peraltro già ampiamente esplorato da decenni nelle produzioni Sci-fi). Nel tuo lavoro incroci entrambi I mondi giungendo a ibridarli.


MZ: Sì, nel mio lavoro questi mondi paralleli si intrecciano fondendosi tra di loro. Non esiste più una distinzione netta tra umano e non umano. Entrambi i mondi si fondono in sonorità ibride che si evolvono in voci elettromagnetiche che riflettono la contaminazione e il dialogo tra il mondo tecnologico e il mondo naturale.


LG: La tecnologia usata per realizzare Interdimensional Generated Space, tra impalpabili onde elettromagnetiche e strumenti autocostruiti.


MZ: L'aurora boreale è generata da tempeste geomagnetiche emesse dai venti solari provenienti dal sole, che entrando nella nostra ionosfera esplodono in incandescenti luci luminose. L’aurora boreale emette anche radiazioni elettromagnetiche chiamate FRN (Fenomeni Radio Naturali): si tratta di frequenze molto basse (VLF) che, con gli strumenti giusti, possiamo ascoltare e catturare come registrazioni sonore.

Fondamentalmente, questo progetto è stato realizzato usando registrazioni di questi FRN all’aperto in Norvegia, utilizzando antenne e ricevitori specifici. In post-produzione ho fuso all’interno della stessa composizione sonora le registrazioni sul campo al suono di una radio a cristalli autocostruita, oltre a proiettori di luci specifici e a campi elettromagnetici, generati in studio con rilevatori e motori per simulare una versione tecnologica degli stessi.

Il dispositivo di rilevazione emette suoni in risposta ai campi elettromagnetici e in base all’intensità, al movimento e ai colori generati. Processi visibili e invisibili costruiti in una forma contenuta. 

 



LG: Da Berlino uno sguardo critico al panorama sonoro italiano più sotterraneo e sperimentale.


MZ: Se con questa domanda vuoi concoscere un’opinione in merito alla musica sperimentale italiana a Berlino, posso risponderti dicendo che essa è effettivamente parecchio sviluppata. Anche se in Italia - soprattutto negli ultimi anni - vedo molta piu apertura verso la musica sperimentale, maggiori opportunità per concerti e progetti interessanti, di recente molti italiani che fanno musica sperimentale si sono trasferiti a Berlino. Il panorama sperimentale italiano a Berlino è interessante e si sta evolvendo da anni in differenti direzioni e diversi stili musicali tra cui noise, harsh noise, industrial, metal, ambient noise, dark, drone. Credo che qui i musicisti italiani abbiano più possibilità di sviluppare idee e di venire a contatto con musicisti e realtà culturali da tutto il mondo. Questo è un grande stimolo e un’opportunità preziosa di collaborare con musicisti diversi per creare nuovi progetti e scambi culturali essenziali per lo sviluppo artistico. Oltretutto l’apertura mentale, la curiosità e la possibilità di esibirsi dal vivo è fondamentale e questa città ha molto da dare al riguardo.

Onestamente, la ragione per cui ho lasciato il mio paese parecchi anni fa è stata la mancanza di supporto nei confronti di una donna artista sonora sperimentale noise: non ho ricevuto sostegno né opportunità per allestire le mie performances noise. A Berlino, diversamente che in Italia, ho trovato menti aperte e molte possibilità di esibirmi dal vivo e di presentare il mio lavoro sonoro in libertà. In questa città ho trovato supporto e interesse per il mio lavoro di ricerca che mi ha aperto le porte ad evolvermi come artista sonora sperimentale e a girare il mondo con le mie performances. In sedici anni di residenza a Berlino sono stata invitata a suonare nel mio paese solo tre volte! E’ un vero peccato.


LG: Grazie.


MZ: Grazie a te per l’intervista e le domande interessanti.

 

 

https://martazapparoli.klingt.org/


https://dissipatio.bandcamp.com/album/interdimensional-generated-space


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